Ci costringeranno a girare con spray al peperoncino in tasca
e Gopro in testa per documentare
#violenzasulledonne #Roma
@mchiarafagioli
Enrico Montesano. Per chi è di Roma, ma anche per chi non lo è, il nome basta a far spuntare un sorriso sul volto. Perché Montesano fa rima con “Febbre da Cavallo”, con sketch che hanno fatto la storia della televisione da quando era in bianco e nero, con successi teatrali come “Rugantino” e, per chi ha i capelli grigi, con quel capolavoro che fu “Bravo!”.
Eppure ultimamente Montesano sorride poco. A togliergli la voglia è la situazione in cui versa la sua amata Roma: non solo la raccolta dei rifiuti, lo stravolgimento dei quartieri del centro «dove risiedono tutti tranne i romani». L’Enrico nazionale oggi nella sua città ha paura. E la prova è nel taschino della sua giacca. Quella che spunta non è la classica sigaretta elettronica, non è una penna (magari per firmare autografi) e nemmeno un fodero per gli occhiali. «Questo è lo spray al peperoncino – spiegava giorni fa davanti a un pubblico numeroso – Perché io la sera quando torno a casa ho paura. Sì, ho paura di essere aggredito o derubato. E ne ho regalato uno uguale a mia figlia. Così ci siamo ridotti».
Esagerato? Macchè. Neanche una settimana fa e la scrittrice Dacia Maraini è stata scippata da due giovani a Monteverde alle 7 di sera mentre andava a teatro. Alla giornalista Raffaella Troili ha detto: «Penso che la città si sia incarognita, sento in giro tanta violenza nuova». Che si aspetta a intervenire? Serve un’altra testata in stile Spada a qualcuno di famoso per affrontare un problema che esiste?
http://www.ilmessaggero.it/roma/senzarete/enrico_montesano_spray_peperoncino_roma-3379117.html