E’ considerato uno strumento di difesa alternativo: metà del personale ha concluso il corso per poterlo usare
LIVORNO. Entro il prossimo mese di settembre anche gli agenti di polizia municipale di Livorno avranno in dotazione come «presidio difensivo» la bomboletta di spray irritante. Uno strumento intermedio, che permette di intervenire come mezzo di difesa alternativo, in situazioni in cui l’utilizzo della pistola risulterebbe eccessivo.
Metà del personale, in tutto sono circa 180 tra agenti e ufficiali del comando livornese interessati, ha già concluso il corso di aggiornamento la settimana appena passata, mentre il resto lo effettuerà nei prossimi giorni per arrivare quindi alla fine dell’estate a rendere operativo il nuovo dispositivo. Il corso si sviluppa in 12 ore di lezione, tra pratica e teoria, in cui si spiega come utilizzare lo spray, quando e dove (considerando che in ambienti chiusi servono particolari cautele per la possibile saturazione dell’aria che colpirebbe infatti tutti i presenti) e gli eventuali rimedi per eliminare l’effetto irritante alla fine dell’intervento.
L’utilizzo dello spray, come presidio difensivo, nelle versioni non classificate come armi è disciplinato, per la polizia municipale, dalla legge regionale. Nel 2009, proprio quando la normativa della Regione ha consentito il via libera per poter adottare questi strumenti da parte degli agenti, anche il comando di Livorno ha dovuto adeguare il proprio regolamento, che è avvenuto tramite un passaggio in consiglio comunale, con la conseguente approvazione della relativa delibera.
Vigili urbani con spray irritante, è subito polemica
La possibilità di dotare la polizia municipale di questi dispositivi è contenuta in un regolamento in fase d’approvazione, ma le forze della sinistra cittadina insorgono
Anche all’epoca agenti e ufficiali hanno dovuto partecipare a un corso di addestramento per imparare l’utilizzo della bomboletta, che fu organizzato dalla scuola interregionale di polizia locale. Non essendoci però ancora una normativa precisa che disciplinasse le caratteristiche dello spray, terminate le procedure, fu acquistata dunque dal comando di Livorno una dotazione di spray “Oc” a getto balistico, con un raggio di tiro che arrivava a una distanza di sette metri. Qualche tempo dopo però, siamo nel maggio del 2011, il ministero degli Interni ha prodotto un disciplinare, tramite decreto, con cui ha finalmente regolamentato le caratteristiche tecniche degli spray, indicando pure la distinzione tra quale tipologia fosse da considerarsi un’arma e quale no.
Con la nuova disciplina gli spray acquistati in precedenza dalla polizia municipale sono risultati fuori norma, per cui è stato necessario provvedere all’acquisto di un nuovo ordinativo e, contestualmente procedere all’aggiornamento degli operatori sul loro impiego.
Da allora sono passati cinque anni e sono quindi ripartite le procedure e l’iter per le nuove forniture. Le ultime acquistate sono meno potenti, dato che sparano a una distanza di tre metri il prodotto irritante, e utilizzano un getto non balistico, ma a cono. In affiancamento al corso sulla bomboletta gli agenti hanno inoltre sostenuto un aggiornamento generale delle tecniche di autodifesa. Per quanto riguarda le altre forze dell’ordine carabinieri e polizia sono ancora a livello di sperimentazione del nuovo strumento di difesa. A Livorno, dunque, la polizia municipale sarà in pratica il primo corpo, a poter utilizzare il nuovo presidio difensivo, mentre in altre città in Toscana, come Firenze e Prato viene utilizzano già da tempo.
“di Enrico Paradisi”
fonte: Il Tirreno